Pensiero pedagogico

Proseguimento

La Pedagogia del bosco si basa sul principio di apprendere dalla natura non nella natura, lasciando al bambino tutto il tempo necessario per esplorarla e giocare in libertà con materiali naturali, inventando dal nulla, sperimentando, provando e riprovando, saltando nelle pozzanghere, correndo, arrampicandosi, sperimentando intrugli con le foglie, annusando i fiori. I bambini hanno il diritto di sporcarsi le mani ( e non solo), di cadere, di misurarsi coi propri limiti e le proprie potenzialità, in base alle caratteristiche di ognuno. Hanno il diritto di annoiarsi, di fermarsi a pensare prima di fare e poi decidere di provare. Per questo è nato Collebosco, per permettere ai bambini di avvicinarsi a questa realtà educativa offrendo loro la possibilità di trascorrere qualche ora in completa immersione nella natura e a contatto diretto con essa, lontano da stress, rumori fastidiosi, tv, tablet, cellulari e videogiochi . Perché il Bosco? Perché si predispone esso stesso per dar vita a moltissimi giochi, da soli o in compagnia, è un luogo che ha un grande potenziale per dar modo di creare con fantasia esperienze ludiche senza l’intervento direttivo dell’adulto. L’adulto è presente come osservatore attivo ma non intromissivo di ciò che il bambino decide o no di fare, favorendo l’apprendimento spontaneo di abilità relazionali e individuali senza imposizioni legate a obiettivi standardizzati.
I punti nodali per la Pedagogia del bosco sono: • salute e motricità • vivere il ritmo delle stagioni e i fenomeni naturali • attivazione della percezione sensoriale attraverso esperienze primordiali • gioco libero • educazione ambientale • possibilità di conoscere e apprendere i limiti della propria corporeità, promuovere autostima e autonomia • sperimentare lo scorrere del tempo e del silenzio (La Scuola nel Bosco – pedagogia, didattica e natura” Michela Schenetti, Irene Salvaterra e Benedetta Rossini). Formatori ,Psicopedagogisti, Psicomotricisti ed altri figure esperte del settore parlano di questa realtà : i benefici dello stare in mezzo alla Natura, avvalorati dalle ricerche scientifiche sono: • Il diretto contatto con la natura può offrire un supporto “terapeutico” a tutti, anche ai bambini che soffrono di iperattività. • la natura è un carburante per l’anima per cui il modo migliore per recuperare la nostra energia è proprio riconnetterci con la natura • l’influenza del contatto con la natura favorisce la maturità comportamentale dei più giovani rendendoli meno aggressivi • al bando smartphone e tablet , nella natura i bambini seguono il loro istinto e la loro infanzia, imparando attraverso il gioco e l’aria aperta a crescere • E poi, diretta conseguenza di un loro intimo rapporto con la natura, li renderà di sicuro adulti più attenti e più sensibili. (“ L’importanza di crescere a contatto con la natura” articolo di Silvia Iaccarino formatrice, psicomotricista).